I Musici

Nel 1951, con il bello e semplice nome I MUSICI, dodici promettenti strumentisti romani e di altre città d’Italia, allievi in buona parte dei Corsi di Perfezionamento dell’Accademia di S. Cecilia, si consociarono “inter pares” e diedero vita ad una singolare orchestra da camera composta di sei violini, due viole, due violoncelli, un contrabbasso ed un clavicembalo. La scelta di formare un organico senza direttore d’orchestra fu deliberata per stabilire fra i dodici colleghi-amici un rapporto egualitario in grado di portare, sia in fase di concertazione che di esecuzione, a scelte unanimi sui problemi tecnico-interpretativi delle partiture, formula inedita e valida ben al di là delle aspettative: emblematicamente l’elogio di Arturo Toscanini stabilì subito il primo autorevole sigillo. Egli, nell’aprile del 1952, li ascoltò mentre provavano nella sede della Radio Italiana a Roma, poi li abbracciò commosso uno ad uno, rilasciando dichiarazioni entusiastiche ai giornalisti ed alle personalità che lo attorniavano, infine in ricordo di quel felice momento regalò loro un suo ritratto con dedica: “bravi, bravissimi! No, la musica non muore!”. Il debutto in pubblico era già avvenuto, con grande successo, poche settimane prima, il 30 marzo 1952, all’Accademia di S. Cecilia, e fu l’avvio di una stupefacente carriera che in poco tempo li avrebbe annoverati fra i protagonisti del concertismo internazionale. I Musici sono conosciuti anche con il nome I Musici di Roma.

Nel 1951, con il bello e semplice nome I MUSICI, dodici promettenti strumentisti romani e di altre città d’Italia, allievi in buona parte dei Corsi di Perfezionamento dell’Accademia di S. Cecilia, si consociarono “inter pares” e diedero vita ad una singolare orchestra da camera composta di sei violini, due viole, due violoncelli, un contrabbasso ed un clavicembalo. La scelta di formare un organico senza direttore d’orchestra fu deliberata per stabilire fra i dodici colleghi-amici un rapporto egualitario in grado di portare, sia in fase di concertazione che di esecuzione, a scelte unanimi sui problemi tecnico-interpretativi delle partiture, formula inedita e valida ben al di là delle aspettative: emblematicamente l’elogio di Arturo Toscanini stabilì subito il primo autorevole sigillo. Egli, nell’aprile del 1952, li ascoltò mentre provavano nella sede della Radio Italiana a Roma, poi li abbracciò commosso uno ad uno, rilasciando dichiarazioni entusiastiche ai giornalisti ed alle personalità che lo attorniavano, infine in ricordo di quel felice momento regalò loro un suo ritratto con dedica: “bravi, bravissimi! No, la musica non muore!”. Il debutto in pubblico era già avvenuto, con grande successo, poche settimane prima, il 30 marzo 1952, all’Accademia di S. Cecilia, e fu l’avvio di una stupefacente carriera che in poco tempo li avrebbe annoverati fra i protagonisti del concertismo internazionale. I Musici sono conosciuti anche con il nome I Musici di Roma.