30 per 100

Con Ramin Bahrami e Gioele Dix
Musiche dalle Variazioni Goldberg di J.S. Bach
Testi da “Centuria” di Giorgio Manganelli
Un progetto Retropalco srl

A volte, seguendo percorsi difficili da spiegare, due mondi apparentemente lontani si incontrano e creano qualcosa di nuovo…
In questo progetto, per la verità, sono diversi gli incroci coraggiosi e inattesi, in primo luogo quelli che danno origine al titolo: i folgoranti “romanzi in una pagina” contenuti nella “Centuria”, piccolo capolavoro della letteratura italiana del XX secolo scritto da Giorgio Manganelli incontrano le “Variazioni Goldberg” di Johann Sebastian Bach.
Trenta variazioni musicali costituiscono le Variazioni Goldberg di Bach e Cento è il numero di micro-storie contenute nella Centuria di Manganelli: da cui il titolo “30 per 100”, una divertita indicazione matematica, che prova a dare una dimensione a  ciò che non è misurabile: l’arte, la sorpresa, la musica, l’incontro vertiginoso di mondi lontani. E poi l’incontro fra due artisti così diversi avvenuto per via di stima e visibile affetto reciproco: un musicista curioso delle parole come Ramin Bahrami  ed un attore affascinato dalla musica come Gioele Dix danno vita, insieme  e con il pubblico, ad una nuova lingua comune tra musica e letteratura.
La naturale comicità e l’istrionica padronanza del palco di Gioele Dix incontrano il virtuosismo di un maestro del pianoforte come Ramin Bahrami che si rivela un’irresistibile spalla per le improvvisazioni e la comica affabulazione del compagno di scena. Un progetto ricco di divertimento e di profondità, che intreccia storie vere e inventate da due artisti in stato di grazia che sanno affrontare e trasformare una materia artistica complessa con ammirevole leggerezza, raggiungendo facilmente un pubblico anche non specialistico.

Gioele Dix: «Manganelli era un personaggio geniale, ostico, che amava le complessità e di conseguenza disprezzava le scorciatoie. Questo è un libro di scintille. Ogni romanzo fa universo a sé e quello a cui puntiamo noi è usare provocatoriamente cose difficili, come la musica di Bach e la scrittura di Manganelli, ma farlo in modo scanzonato e mantenendo sempre un rispetto sacrale verso la letteratura. Proviamo a rendere un po’ meno complicate cose che sono sublimemente complicate».

Ramin Bahrami: «Manganelli è un Franz Kafka italiano con una scrittura ricca di surreale e pungente astuzia. Queste stesse caratteristiche le ritrovo nelle Goldberg e qui il genio di Bach è stato capace di riunire dentro la stessa pagina intelligenza, ironia, sintesi e la consapevolezza che non siamo eterni».

Le  Variazioni Goldberg  (BWV 988), composte da Johann Sebastian_Bach fra il 1741 e il 1745 sono un’opera per clavicembalo costruita tramite un’aria e 30 variazioni. Le Variazioni sono state pubblicate a Norimberga e sono dedicate a Johann Gottlieb Goldberg, maestro di cappella a Dresda presso il conte von Brühl. Una delle storie sull’origine delle variazioni Goldberg, narra che furono composte su richiesta del conte Hermann Carl von Keyserling, grande estimatore di J. S. Bach e ambasciatore russo presso la corte di Dresda. Il Conte von Keyserling mandò il suo giovane protetto Johann Gottlieb Goldberg a studiare preso Bach stesso. Goldberg viveva a casa del Conte e pare che von Keyserling – afflitto da insonnia cronica – chiedesse a Bach di creare delle parti da far suonare al clavicembalo a Goldberg per rendere meno pesanti le sue notti bianche.Secondo questa versione, il risultato furono le mirabili Variazioni Goldberg, che, assieme all’arte della Fuga, costituiscono uno degli apici creativi e compostivi nell’intera storia della musica per tastiera: una vertiginosa struttura matematico-ritmica che, come è stato scritto spesso a proposito delle opere di Bach, sembra riprodurre l’armonia ed il senso delle sfere celesti.

Centuria, di Giorgio Manganelli, pubblicato per Rizzoli nel 1979 e ripubblicato da Adelphi nel 1995, raccoglie 100 micro-storie o, come dice Manganelli, cento romanzi fiume tutti della massima lunghezza di una pagina e mezza. Un catalogo fantastico di storie e personaggi surreali come: la persona che non esiste, un appassionato dell’attesa, un signore a cui avevano rubato l’universo, una fata che sbaglia treno, una donna che ha partorito una sfera, l’inventore del cigno nero, un uomo e una donna che s’incontreranno, un drago e un cavaliere…
Giorgio Manganelli, scrittore milanese, scomparso nel 1990 all’età di 68 anni, è una delle figure più interessanti dell’avanguardia letteraria italiana, vicino al Gruppo 63, fu consulente editoriale di Mondadori, Einaudi, Adelphi, apprezzato traduttore dall’inglese e giornalista.
Sottile ed ironico, amante dei paradossi fulminanti che svelano improvvise voragini del senso, seguì sempre una sua rivoluzionaria idea di letteratura come grande inganno, creata da ignari mentitori, gli scrittori, che credono di dominare le parole mentre ne sono inconsapevolmente posseduti. Le parole non portano senso, ma sono riflesso continuo di altro. La realtà diventa così un continuo gioco di specchi e di immagini che si annullano a vicenda, denunciando l’irraggiungibilità del significato. Leggere Centuria significa esporsi ad un continuo smarrimento del senso e dell’ordine dell’Universo.